Nel suo riconciliarsi con la natura Pietra Barrasso passa nettamente da una visione utopica della realtà ad una forma del linguaggio che rifugge istanze di rappresentazione mimetica (cioè l’imitazione di motivi di caratteri colti e rappresentanti) per abbandonarsi a forme che assumono figuratività reale che lasciano intravedere i segni della propria soggettività. La sua opera d’arte, parafrasando il tiolo di un libro di Marcuse, entra a pieno titolo nella dimensione estetica. Ma, all’interno di questa locuzione come possiamo intendere la sua realtà pittorica?

Studenti e arteA parlare, Enrico Graziani, docente di Filosofia politica, Teoria politica e Analisi del linguaggio politico presso il Dipartimento di Scienze Politiche, Sapienza Università di Roma, in occasione del workshop Il linguaggio dei segni e dei colori nell’era contemporanea.

Studenti e studentesse del corso suddetto hanno partecipato con interesse e coinvolgimento al seminario del Prof Graziani, focalizzato sul linguaggio contemporaneo dell’artista Barrasso, maestro di luce.

Con raffinata intelligenza e acuta sensibilità artistica. Graziani ha delineato con le parole i quadri della Barrasso, donando la possibilità di entrare nel mondo intimo dell’artista, attraverso una sottile interpretazione di alcuni dei quadri, esposti nella sala Viminalis del Business Center iWorkinRome, all’interno di Palazzo Albertoni Spinola.  Di seguito alcune istantanee della sua lectio.

Il quadro End of Indifference, riflette sul connubio tra le dimensioni del fenomeno sociale e la drammaticit’ dell-umano e- perfettamente riuscito.  Spettralità della natura, decostruzione del soggetto in cui si percepisce la perdita del senso dell umano, la luce presagio di speranza.

In Tempesta nel Mediterraneo, unico soggetto il mare. Lo spazio e dominato dall-acqua la cui non trasparenza riflette le inquietudini dell-uomo. Non si percepisce un tono musicale, equilibrio, stasi, ma irrequietezza, subbuglio, impeto, e la tempesta della vita.

Per la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, Vita spezzata, farfalle rosse che perdono pezzi di ali per poi ricomporsi in una vita altra.  I linguaggi altri o modalità della forma, nelle opere della Barrasso, sono la rappresentazione della sublimità naturale e l’impeto delle sensazioni fornite dalla convergenza tra vista e udito.

Uno studente chiede all’artista se il linguaggio delle sue opere sia universale, se parla a ogni cittadino del mondo o sia espressione di una condizione legata ad un’identità territoriale. Barrasso con la semplice profondità che la caratterizza evidenzia come le sue opere siano manifestazione di un codice dell’anima universale.

Un workshop, una lezione, un momento di dibattito autentico in cui si analizzano in modo concreto ed astratto al tempo stesso, i diversi linguaggi della comunicazione e dell’estetica. L’accademia che incontra il quotidiano e il sublime.

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